NÉ RICERCATORI, NÉ PRECARI, ma aspiranti ricercatori in corso di cooptazione


Senza mezzi termini: non vi sopporto. Vi spartite le briciole del sistema baronale e vi lamentate perchè sono briciole, ma non contestate mai il sistema baronale, che contribuite a riprodurre. Vi presentate come missionari che credono nella ricerca e che sono costretti a fare tanto lavoro sporco e non retribuito, eppure i temi stessi dei vostri studi ve li indica il vostro referente, al quale è destinato il vostro lavoro sporco in cambio del concorso truccato con cui vi tiene in vita. E così facendo, tagliate fuori quelli che forse qualcosa da dire ce l'hanno veramente e proprio per questo non accettano la vostra logica lecchina.

 

LA MIA CRITICA

 

1. Improbabili ricercatori nell’università fondata sulla cooptazione, il manifesto, 12 dicembre 2007

 

2. Né ricercatori, né precari, ma aspiranti ricercatori in corso di cooptazione (testo integrale della lettera aperta pubblicata sul manifesto), infoaut.org

 

3. Ricercatori precari in difesa dell’università baronaleIn linea di massima, N. 0, 2008, pubblicato anche su A – Rivista anarchica, febbraio 2008

 

4. Intervista su Radio Blackout, dicembre 2007

 

5. Ricercatori precari, cooptazione e potere baronale: l’ora di una scelta di campo, La contraddizione, N. 124, 2008, pp. 68-79

 

 

LE REAZIONI SUL MANIFESTO E LA PRESA DI POSIZIONE DEL GIORNALE CHE SI VANTAVA DI STARE “DALLA PARTE DEL TORTO”

 

1. Assegnisti e ricercatori precari della Sapienza, Ricercatori senza diritto di cittadinanza, il manifesto, 18 dicembre 2007

 

2. Lettere al manifesto, il manifesto, 22 dicembre 2007

 

3. Benedetto Vecchi, Quell’indispensabile autonomia per rompere il legame servile negli atenei, il manifesto, 30 dicembre 2007

 

4. La mia replica giacente per sempre nel cassetto di Benedetto Vecchi, responsabile della cultura al manifesto.

 

LE REAZIONI DELLA RETE NAZIONALE RICERCATORI PRECARI