The scream of Odessa - Antifascist resistance

Sono passati 7 anni da quel tragico 2 maggio ma Odessa grida ancora.

 

Tutto inizia, come da copione, con manifestazioni di piazza farlocche (Euromaidan) contro il legittimo governo ucraino. La stampa occidentale subito dipinge le proteste come popolari, spontanee e dirette ad affossare la “dittatura” di Viktor Janukovyč, Presidente poco gradito all'occidente e vicino alle posizioni russe. Poco dopo, con l’appoggio di Stati Uniti e Unione Europea scatta il colpo di stato. E il 2 maggio 2014 Odessa vive la sua seconda strage nazista (la prima nel 1941 ad opera delle forze d’occupazione rumene e tedesche; Odessa fu poi liberata dall'Armata Rossa il 10 aprile 1944).

 

Le squadre paramilitari fasciste, al soldo di George Soros e armate dalla Nato — la stampa li chiamava i “ribelli moderati” — irrompono nel palazzo dei sindacati, dove si sono asserragliati gli antifascisti in lotta contro il golpe, e stuprano, bruciano e uccidono i nostri compagni e le nostre compagne.

 

La stampa occidentale prima rimane silente e, quando ormai le immagini tremende di questa strage diffuse dalla Russia iniziano a fare il giro del mondo, riportano la notizia sostenendo che le fiamme sarebbero state appiccate dagli antifascisti stessi, incapaci anche di lanciare una molotov.

 

In questo pezzo ho provato a dare volume alle urla che si sono levate in quel massacro fascista e a rompere il silenzio dell'occidente sulle tragedie che arma e che scatena.

 

An all by myself, con incursioni di mia figlia Maia e del Coro dell’Armata rossa.

 

You fucking indignado … Hear the scream!

 

Bekkaccia Maia and the Red Army Choir - The scream of Odess

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