Un maestro non può morire!

È morto il mio maestro di karate, Domenico Brocca, Mimmo, il mio primo maestro, quello che ha saputo trasmettermi la passione per questa disciplina e molto di più.

 

Ho girato tante palestre, come ho girato tante città e paesi, ho conosciuto maestri e atleti con cui sono cresciuto assieme e sono stato parte di molte comunità sportive. Ma il Maestro Brocca, il nostro maestro, è quello che ci ha dato a tutti l’approccio allo sport e alle arti marziali che ancora oggi coltiviamo.

 

Nessuno di noi è diventato un campione e nessuno di noi ha scelto la via del karate per primeggiare. Non era questo il nostro spirito. A noi interessavano il duro allenamento e la socialità. Un po’ coatti de Roma Nord e un po’ burini de Formello, ma sempre genuini, tanto sul tatami quanto in osteria.

 

Eravamo una squadra di mezzi matti con un Maestro tutto matto e lo restiamo. Grazie a Mimmo, abbiamo imparato a guardarci dentro e ad andare avanti. Abbiamo tremato assieme di fronte ai suoi sguardi severi ma di incoraggiamento, abbiamo cercato sempre di essere all’altezza di quell’uomo così umile e così forte e abbiamo anche imparato a prenderci il suo affetto nonostante la sua riservatezza.

 

Alcuni di noi oggi cercano di trasmettere questa passione da Maestri, proprio come ha fatto lui per tutta la vita. Altri, come me, hanno preferito la via agonistica. Ma il vero dato è che, chi un un modo, chi nell’altro, siamo comunque ancora tutti qua, col kimono sudato addosso a dare il massimo per crescere assieme.

 

Da oggi il nostro Maestro smette di insegnare in prima persona. Ma continuerà a farlo tramite noi.

 

Un abbraccio alla famiglia biologica e a quella dell’SKF.

 

Ciao Maestro

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